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Scrivere molto, scrivere poco

Tendi a scrivere molto, a disperderti, a vagare? Oppure: tendi invece a scrivere poco?

Tendi a scrivere molto, a disperderti, a vagare?

Va benissimo, ma per la prima fase della scrittura. 

Quando abbiamo vincoli di spazio, di formato, di peso ci concentriamo di più e meglio per organizzare valigie, arredi, scrivanie.

Questo vale anche per la scrittura.

Più vincoli ci sono, più la scrittura diventa densa, unica, tua: specchio della tua identità, come persona e come professionista.

Ma: come fare? Dopo aver creato una mappa o un testo di partenza, che ti serve per raccogliere le idee e per non lasciarle sfuggire, passa alla seconda fase: prima fai una pausa, una mezza giornata, la notte, un giorno; poi, crea un testo nuovo ponendoti, ad esempio, un limite al numero di parole da scrivere.

Crea una sorta di sommario, un indice, un testo concentrato mirato al tuo destinatario, con l’obiettivo chiaro sul messaggio da comunicare: una bio sintetica, la descrizione breve di un servizio, un elenco puntato di frasi.

Elimina le parole pigre, quelle che vedi ovunque, ed elimina gli aggettivi che non informano, che non dicono nulla di più.

Da qui puoi sviluppare un testo più articolato.

Oppure: tendi invece a scrivere poco, e fatichi a far fluire un testo medio o lungo? 

Se vuoi, ne riparliamo.

In entrambi casi, nel futuro prossimo, su NuoviConTesti LAB.

Di Federica Segalini

🌱 Allenatrice di voce scritta. Ex copywriter ed ex ghostwriter, ti accompagno a scrivere in concretezza. Valori, identità personale e professionale, sguardo sul mondo sono la tua voce unica: trova la tua voce scritta.

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