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Posti per scrivere. La scrittura con la vita intorno

Posti per scrivere. La scrittura con la vita intorno - Nuovicontesti

Sei un aspirante scrittore? Questo è un post scomodo, ti avverto.

Ti aspetti forse un bell’elenco comodo comodo, con qualche utile e semplice consiglio per scrivere bene nei posti giusti?

Un post spettinato, come me

Credevo di dover scrivere un post ordinato, diligente e preciso sui luoghi e sui modi dello scrivere e poi, invece, tutto quello – o meglio, qualcosa di quello – che c’è intorno alla scrittura e al mondo dei contenuti mi è venuto incontro, arruffando ogni cosa, come al solito… e come piace tantissimo a me.

Scrivere e condividere contenuti, soprattutto online, è un’attività che oggi richiede grande attenzione e grande coscienza a tutti, non solo a chi lo fa per lavoro.

Ti parlerò dei posti per scrivere, ma cambiando prospettiva. Ho provato a guardare il mondo da altri punti di vista, che appaiono smontati, ma in realtà sono tutti interconnessi.

Quindi ho individuato in bozza – e in modo assolutamente parziale, chi mi aiuta? – alcuni spunti esplorativi e piccoli esercizi di consapevolezza grazie ai quali le tue prospettive in qualche modo troveranno – lo auguro a te, come ogni giorno a me stessa – nuovo calore e nuova linfa, proprio come quelle foglioline attraversate dal sole che ho messo in foto e che fanno tanto desiderare la primavera.

E ora diamo inizio alle danze.

Prospettiva 1: il mondo visto attraverso Facebook

L’onnipresente Facebook – per scelta esaminerò solo questo social, anche se non è certo l’unico, e forse nemmeno il mio preferito – è il social media attualmente più diffuso, tanto che per alcuni “è” ancora il web.

Sempre più utilizzato dalle aziende non solo per ragioni di marketing ma anche, ad esempio – oltre a Linkedin e a Twitter, per nominare solo alcuni – per la ricerca di candidati e risorse umane, non è una dimensione parallela ma è un mondo del tutto integrato con la vita di ogni giorno.

Va frequentato come frequenteresti non solo una piazza, ma la piazza di una grande metropoli dove potresti incontrare sia il tuo attuale datore di lavoro, sia il datore di lavoro che avevi sempre sognato e che – ora, in questo momento – ti sta cercando. Comportati di conseguenza.

Prospettiva 2: il mondo visto attraverso i testi

Prova a fare un esercizio. Confronta consapevolmente, ogni volta che ne hai l’occasione, la lettura di contenuti brevi a letture lente, entrambe sia online sia offline. Per quanto riguarda le letture brevi, allenati a trovare i testi più efficaci senza perdere di vista la centralità del contenuto.

Testi incisivi e di impatto possono essere utilizzati – senza urlare e senza voler stupire a tutti i costi – per le descrizioni e i titoli da inserire nel curriculum, nell’oggetto delle comunicazioni e-mail, nei messaggi brevi – ma non per questo meno meditati – su WhatsApp.

Testi lunghi e argomentativi richiedono tempo per essere letti, ma sono la base per arricchire il mondo delle nostre parole e non solo. Non linkiamo mai un contenuto solo perché il titolo – o l’immagine, ma qui passiamo al punto 3 – ci ha catturato.

Prima di condividere andiamo a leggere bene la pagina linkata, approfondiamo e non accontentiamoci mai di una fonte sola, verifichiamo le notizie e la loro attualità, ad esempio cominciamo a cercare la data di pubblicazione.

Prospettiva 3: il mondo visto attraverso le (tue) immagini

Prova ad osservare il flusso continuo di immagini che scorrono online. In questo paragrafetto mi limiterò alle foto che ritraggono te, cioè solo un tassello microscopico di un capitolo infinito. Le immagini sono un osservatorio da cui guardare, per esempio, te e il tuo mondo. Le immagini raccontano chi sei, anche alle persone che non ti conoscono.

Vale sempre il discorso della grande piazza metropolitana. Vorresti che il tuo futuro e agognato datore di lavoro ti incontrasse per la prima volta in costume da bagno mentre ti scoli una mega birra?

La birra e il costume ci stanno benissimo, basta collocarli nel contesto giusto: queste immagini sono da inserire nelle foto condivise con i tuoi amici, ma non nei post pubblici o – peggio – nella tua foto profilo pubblica.

Prospettiva 4: il mondo visto attraverso la finestra

Che tempo fa oggi? Nevica? C’è il sole? Non dirmi che hai già visto il meteo sul web, metti il naso fuori dalla finestra e poi potrai rispondermi.

Ti devo spiegare perché ogni tanto fa bene alzarti dalla sedia, staccare per un attimo i pensieri e gli occhi da ciò che stai facendo e, per esempio, fare un minimo di movimento?

Ecco, per favore, dillo anche a me, che lo dimentico spesso! Ti auguro una pausa piacevole, magari con un buon caffè o con ciò che preferisci.

Prospettiva 5: il mondo visto attraverso lo schermo

Lo schermo è diventato il nostro compagno più assiduo oltre che, ogni giorno di più, indispensabile sia per il lavoro sia per la vita sociale.

Ognuno di noi, inoltre, fruisce di un numero variabile di schermi. In tutti i suoi formati, lo schermo è quasi uno specchio – per lo più portatile – che riflette la vita nostra e delle persone con cui siamo costantemente connessi.

Trascorriamo sempre più tempo con gli occhi sullo schermo: un esercizio potrebbe essere quello di limitarne l’uso allo stretto necessario e di scegliere solo le app e i social che vi sono davvero utili nella vita reale e corrispondono al nostro modo di essere.

Non occorre essere iscritti a tanti media se poi non abbiamo il tempo oggettivo di parteciparvi con una certa regolarità, ma soprattutto con una presenza di qualità.

L’esercizio potrebbe dunque essere: sfoltisci i tuoi media, e su questi dai il meglio di te, esattamente come faresti nella vita offline. Ma per questo argomento ti invito a leggere il prossimo punto.

Prospettiva 6: il mondo visto attraverso di te

Online e offline sono oggi inscindibili, per tutti. Online e offline devono avere una sola radice comune: te stesso, la tua personalità, il tuo modo di essere, la tua “voce”.

Difficilmente una persona educata e gentile offline sarà di proposito maleducata online.

Una tra le difficoltà delle comunicazioni online sta però, ad esempio, nel fatto di nascondere, in tutto o in parte, la comunicazione non verbale, quindi il rischio di fraintendimenti cresce, e anche una persona generalmente educata dovrà riflettere bene prima di postare, trasmettere o condividere certi tipi di contenuti.

Anche in questo caso, l’invito è a fare costantemente – me compresa – un esercizio di consapevolezza su ogni dato e contenuto che mettiamo in circolazione.

Abbiamo a disposizione strumenti eccezionali e utili, divertenti e potentissimi: allo stesso tempo occorre tanta coscienza in più, occorre una vera e propria educazione. Penso qui alla fascia dei più giovani, tema su cui non apro un’altra infinita parentesi, e lascio la parola a te.

Postilla. Pensa che non prevedevo un post lunghissimo, ma questa volta – povero te, giunto fino alla fine – ho scritto un mare di parole che, nelle varie fasi di stesura, sono servite tantissimo a me in primis, ancora una volta, per riorganizzare idee e prospettive.

Grazie per aver letto fin qui, buona serata!

Di Federica Segalini

🌱 Allenatrice di voce scritta. Ex copywriter ed ex ghostwriter, ti accompagno a scrivere in concretezza. Valori, identità personale e professionale, sguardo sul mondo sono la tua voce unica: trova la tua voce scritta.

4 risposte su “Posti per scrivere. La scrittura con la vita intorno”

Stamattina avevo scritto delle cose sul contenuto e la lunghezza dei post e poi l’ADSL mi ha piantato in asso, il browser si è inchiodato e il commento s’è perso nei meandri del PC.
Riprendendo -cercando di riprendere- il filo del ragionamento in base al quale avevo scritto le parole di stamattina, sono ben conscio della difficoltà, qui in rete più che sulla carta, di catturare e mantenere alta l’attenzione del lettore. Quando un post è lungo spesso si tende a non arrivare al termine della lettura; per questo, forse, i social network sono una buona palestra in cui si impara a condensare -fino alla compressione estrema di Twitter, con i suoi “miseri” 140 caratteri- e a distillare il contenuto nel numero di parole sufficiente a convogliare il messaggio nella maniera che faccia miglior presa.
Un pò un lavoro da pubblicitari, oserei dire.
E la palestra serve per scrivere poi con efficacia anche nei blog che mi pare siano ancora un mezzo espressivo efficace, nonostante i soloni della rete ne dichiarino a più riprese la definitiva morte (anche la settimana scorsa il beppe nazionale, a commento dell’abbandono da parte di un famoso blogger statunitense, lui, il beppe, che usa ancora il forum).

Nota di commentatore: stavolta ho scritto il commento nel Blocco Note in modo da aver la copia, in caso di nuovo black out

Carissimo, sono ben felice di trovare il tuo commento a questo post, che in barba alle mie intenzioni iniziali funziona non tanto da vademecum quanto da mini-esploratore e curioso grimaldello dei mondi che attraversano la scrittura.

Fa parte del mio stile individuare – un poco giocando – percorsi trasversali, in grado di esprimere, come ho tentato qui, la complessità della gestione dei contenuti, soprattutto on line, per generare sempre maggiore consapevolezza in chi svolge questa attività a titolo personale o per motivi professionali.

Sono d’accordo con te che imparare a condensare testi brevi sia un’ottima palestra: sono convinta che chiarezza di scrittura corrisponda a chiarezza di pensiero, e anche che la sintesi imposta dalla brevità possa giovare ai testi più estesi.

Credo siano necessari sia i testi lunghi sia quelli brevi, proprio come due dimensioni complementari corrispondenti al nostro essere: come abbiamo bisogno di essere incisivi e immediati in certe situazioni, così abbiamo anche bisogno di full immersion e di approfondimenti in circostanze di altro tipo, su tutti i supporti.

Per quanto riguarda la mia vicenda personale, noto spesso che scrivere sul blog, ad esempio, mi aiuta anche a riordinare i pensieri; spesso il testo lungo esprime questa esigenza di scandagliare o di trovare nuove connessioni, e quando ritengo che il prodotto finale possa avere un minimo di utilità lo condivido con chi potrebbe leggere.

La difficoltà – come tu ben suggerisci – è trovare la forma giusta e la giusta leggibilità, soprattutto per il testo lungo. Per quanto riguarda la struttura blog, che per me è qualcosa di stratosfericamente diverso da un generatore di profitto diretto, ritengo come te che la sua morte sia ancora lontana e che come strumento abbia potenzialità ed efficacia assolutamente valide.

Ebbene, ti ho risposto quasi con un altro post, con una lettera vecchio stile, ma questo è un caso speciale, anzi specialissimo. Il commento ha preso vita, sarà il risultato di questi, li ho contati, nove anni di rete condivisa – una piccola meraviglia – senza perderci di vista e senza esserci mai incontrati di persona. E per questo, grazie, davvero.

🙂

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