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Lento. Frammenti di carta

Lento. Frammenti di carta - Nuovicontesti

Premessa provvisoria

Lavoro tanto tempo servendomi dello schermo e della Rete, ma ho molto bisogno di spazi di carta, polmoni di carta, momenti di carta. Intendo la carta soprattutto come possibilità di sondare uno spazio profondo, aperto, lento, libero, come potenzialità mentale, come possibilità per scandagliare, ritrovare, scatenare risorse ed energie.

Oppure e anche

Da qui, per opposizione, mi è venuta l’idea di scrivere come si realizza il lavoro delle parole con la carta, ad esempio la carta dei libri. Per quanto mi riguarda ho lavorato con le parole degli altri, ma le ho vissute in prima persona. E ci sono moltissimi spazi per far vivere, risuonare, cantare le parole, anche quelle degli altri, dentro un libro.

Intermezzo infinito

Cito la carta dei libri solo come un esempio nell’infinita serie di altri supporti pensabili, leggibili, ascoltabili, scrivibili, esistenti, inventabili. Infinite prospettive, come spesso ripeto e desidero. Un infinito reale con cui, tra l’altro, ho un conto in sospeso per via della musica e della matematica. Per ora è un pensiero colto al volo, e forse riaffronterò il tema.

Una fatica tremenda

Torno alle parole dei libri. Un lavoraccio. Da innamorati folli. Un mestiere paziente e meticoloso. Al limite della sopportazione propria e altrui, visto che si lavora in team.

Spazi-con-parole

Prima di trovare una qualsiasi forma concreta, deve essersi già formata l’idea degli spazi-con-parole che la carta accoglierà: copertina, frontespizio, dorso, quarta di copertina, pagine interne, sovracoperta e molti altri spazi, visibili o invisibili ai più. A volte questa idea si costruisce con una lentezza fuori misura, a volte si intuisce con la rapidità di una associazione mentale immediata, tipo corto circuito. In ogni caso l’occhio va alle scadenze sempre imminenti e il tic-tac dell’orologio è fisso nella testa di ognuno dei suddetti folli innamorati.

Progetto innamorato

Non solo chi lavora con le parole è innamorato folle della carta: ogni singolo spazio-di-carta si deve combinare a tutti gli altri spazi-di-carta e si avvicina, si unisce, si aggrappa per sempre a tanti elementi come i segni grafici, i disegni, le immagini. Tutto avviene in un unico – naturalmente folle e innamoratissimo – progetto. Un amore da coltivare.

Parole e parole

Ci sono le parole, ci sono quelle già scritte, e ci sei tu con la tua testa, il tuo vissuto, le tue connessioni, il tuo essere, che devi mettere in gioco. Se le parole sono il tuo mestiere, sei tu il catalizzatore. Sei tu che guidi le parole, anche quelle altrui, e qui lavori con una delicatezza e un rigore se possibile ancora maggiori, in modo che concorrano al progetto e crescano con esso. E tutto si moltiplica. Risorse, idee, nuove soluzioni che in un processo composto di molti passaggi si trasferiscono dalla mente all’oggetto (in)finito.

Falso epilogo, inizio vero

Per affrontare al meglio lo schermo e la Rete ho sempre più bisogno di pagine, libri veri, su cui posare occhi mani e mente, da studiare, da far decantare con lentezza. Dormendoci su la notte e facendo passare giorni tra una pagina e l’altra, oppure leggendo un libro anche in un solo pomeriggio. Per me è una questione vitale, di equilibri profondi.

Di Federica Segalini

🌱 Allenatrice di voce scritta. Ex copywriter ed ex ghostwriter, ti accompagno a scrivere in concretezza. Valori, identità personale e professionale, sguardo sul mondo sono la tua voce unica: trova la tua voce scritta.

2 risposte su “Lento. Frammenti di carta”

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